martedì 15 aprile 2025

LA MOSTRA DI GIUSEPPE UNGARETTI A LATINA

  Al Cambellotti la mostra su Ungaretti, 

dal 17 al 28 aprile “Una voce di guerra in tempo di pace”*


 
Il museo civico Cambellotti di Latina ospiterà, dal 17 al 28 aprile prossimi, la mostra “Ungaretti: una voce di guerra in tempo di pace”, realizzata dal Gruppo Ermada Flavio Vidonis di Duino Aurisina (Trieste), insieme alla Sezione di Borgo Hermada (Terracina), con il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia, e la collaborazione del Comune di Latina. 

Comune di Latina - Al Cambellotti la mostra su Ungaretti,

 dal 17 al 27 aprile “Una voce di guerra in tempo di pace”





 
“Si tratta di un’esposizione itinerante che ha già fatto tappa nel Friuli Venezia Giulia, e precisamente nei comuni di Santa Maria La Longa, Corno di Rosazzo, Capriva del Friuli, e che è stata allestita anche nel comune laziale di Nemi. Visto il grande spessore culturale dell’iniziativa, abbiamo voluto organizzare un’esposizione anche a Latina, accogliendo l’allestimento negli spazi del museo civico Cambellotti””, ha spiegato il sindaco Matilde Celentano.


  La mostra è suddivisa in due sezioni, la prima dedicata ai luoghi della Grande Guerra e la seconda dedicata completamente alla vita, alle poesie e ai luoghi di Ungaretti. 

“’Una voce di guerra in tempo di pace’ non è soltanto una mostra – ha affermato il sindaco Celentano - ma è anche un progetto culturale che punta alla costruzione della narrazione, attorno alla figura di Ungaretti, attraverso il territorio. E il nostro territorio è permeato del ricordo della Grande Guerra, i cui luoghi sono impressi nell’identità dei nostri Borghi di Fondazione. Inoltre, Ungaretti, nativo di Alessandria d’Egitto, visse nel Lazio dal 1926 al 1934”. 


L’inaugurazione della mostra 
“Ungaretti, una voce di guerra in tempo di pace”, avrà luogo il 17 aprile, con appuntamento al Cambellotti alle ore 10.30.  Sono previsti gli interventi del sindaco Celentano, della direttrice del Cambellotti Antonia Lo Rillo e del presidente del Gruppo Ermada Flavio Vidonis Massimo Romita, curatore della mostra.



“Nell’esposizione – ha aggiunto il presidente Romita entrando nei dettagli della mostra - saranno presenti oltre 40 pannelli illustrativi con foto e documentazione, poesie, racconti e parte della vita di Giuseppe Ungaretti che si intreccia con la storia di molti autori e poeti del 900. Se in una prima parte vi è la vita di Ungaretti, sul Carso durante il primo conflitto mondiale, dall’altra, vi è una importante sezione dedicata a Ungaretti nella sua vita a Marino e nel Lazio.  Un diorama delle dodici battaglie dell'Isonzo collegato a cartine documentali illustra i luoghi dove Ungaretti ha combattuto e scritto le sue opere. Tra i pannelli alcune opere artistiche del Circolo Duinate raffiguranti il Carso di Ungaretti: Taddeo Sedmak, Loredana Prodan, Luisia Comelli, Carla Fiocchi, Nadia Bencic, Adriano Boscarol, Claudia Raza, Loredana Riavini, Lucia Lalovich Toscano, Matteo Franco.

GRUPPO ERMADA FLAVIO VIDONIS: 

LA MOSTRA DEDICATA A GIUSEPPE UNGARETTI APPRODA NEL LAZIO



 Questo progetto multidisciplinare comprende mostre itineranti, letture poetiche, spettacoli teatrali e itinerari tematici nei luoghi segnati dalla presenza e dall'ispirazione del grande poeta durante la Prima Guerra Mondiale.  La mostra e gli eventi collegati invitano i visitatori a esplorare i legami tra poesia e territorio, mettendo in luce come la figura di Ungaretti continui a ispirare, a distanza di decenni, riflessioni sul significato della guerra e della pace”.

Il progetto grafico è di Alberto Gregori Graphikamente. 

 Promossa dal Gruppo Ermada Flavio Vidonis FVG e il Gruppo Ermada Flavio Vidonis Sezione di Borgo Hermada e il Comune di Latina, con il sostegno della Regione Fvg, il partenariato del Comune di Santa Maria La Longa, il Comune di Duino Aurisina Devin Nabrezina, il Comune di Capriva del Friuli, il Comune di Mariano del Friuli e la collaborazione di Lions CLub Duino Aurisina, Gruppo Speleologico di San Martino, Gruppo Speleologico Flondar,   Ajser 2000,  Circolo Duinate.

https://giuseppeungaretti2024.blogspot.com

Il programma delle escursioni sui luoghi di Giuseppe Ungaretti 

parlano dell'evento 



Al Cambellotti di Latina “Ungaretti: una Voce di guerra in tempo di pace” – Luna Notizie – Notizie di Latina

LATINA, AL CAMBELLOTTI LA MOSTRA SU UNGARETTI

"Ungaretti: una voce di guerra in tempo di pace" in mostra al Cambellotti - ASSOCIAZIONE CULTURALE TOR TRE PONTI

Ungaretti, la sua voce di guerra risuona anche nel Lazio: il Gruppo Ermada porta la mostra a Latina


https://museocambellotti.cittadifondazione.it/esposizioni/giuseppe-ungaretti-una-voce-di-guerra-in-tempo-di-pace/

Al Cambellotti la mostra su Ungaretti, dal 17 al 28 aprile “Una voce di guerra in tempo di pace | NordestNews

Ungaretti, la sua voce di guerra risuona anche nel Lazio: il Gruppo Ermada porta la mostra a Latina

“Una voce di guerra in tempo di pace”: la poesia di Ungaretti torna a raccontare la storia - Latina Oggi


 Giuseppe Ungaretti (Alessandria d'Egitto, 8 febbraio 1888 – Milano, 1º giugno 1970), uno dei nostri più grandi poeti, è stato un tratto unico della sua storia conosciuta. Un immenso maestro di emozioni. Nato ad Alessandria d’Egitto, come Filippo Tommaso Marinetti e Demetrio Stratos, il giovane Giuseppe qui rimarrà fino ai 24 anni. Una specie di ‘esilio’, maturato dall’infanzia, che in un certo qual modo influenzerà il suo modo di leggere la vita e la poesia. Alessandria resterà il tempo della sua vita di bambino e di ragazzo, l’età della bellezza e della scoperta, ma anche dei dolori. A soli due anni, infatti, il padre Antonio era morto a causa di una malattia contratta sul Canale di Suez. Maria Lunardini, la mamma, gli diede comunque la possibilità di studiare presso l’Ecole Suisse Jacot. Anni in cui Giuseppe coltivò anche l’amore per i versi e la conoscenza. Lì, sulle sponde del Nilo, conobbe il ‘Mercure de France’ e ‘La Voce’, riviste di grande formazione intellettuale.  Giunse poi il tempo nuovo, più a nord, nell’Europa che formava la cultura. Parigi. L’Università. La conoscenza di Guillaume Apollinaire - del quale avrà stima e ricordi per tutta la vita - Pablo Picasso, Filippo Tommaso Marinetti, Amedeo Modigliani, Giovanni Papini, Aldo Palazzeschi, Ardengo Soffici, Paul Fort. Un Pantheon. Ungaretti entrò a far parte di una delle riviste italiane più eroiche di sempre: Lacerba. Cominciò a personalizzare uno stile poetico, influenzato da Leopardi e da Mallarmè, dentro al quale vedeva il ‘segreto’ di una poesia indecifrabile e affascinante.  Nel 1914 Ungaretti si trasferì in Italia. Giusto 'in tempo' per la Grande Guerra. Visse a Milanoe si arruolò come volontario nell'esercito. In trincea, fra il fango, il freddo, i proiettili e i morti, portò con sé un taccuino di poesie che verrà stampato dall’editore Ettore Serra con un titolo non a caso, Il porto sepolto, omaggio al porto sommerso di Alessandria d’Egitto. Vicino a Udine, scriverà ‘Mattina’, composta da quattro parole per rappresentare una condizione individuale che diventava di tutti, condizione universale.

“Santa Maria La Longa il 26 gennaio 1917.

M’illumino
d’immenso”.

Il valore della parole davanti alle tenebre della guerra. Idee nude ed essenziali. Il conflitto, in quelle ore, lacerava ogni cosa. Ogni singolo uomo. Quella italiana, poi, fu una guerra che visse di sofferenze e di rivalse. Ungaretti però non perse il faro dell’umanità, come in San Martino al Carso: “Di queste case/non è rimasto/che qualche/ brandello di muro./Di tanti/che mi corrispondevano/non è rimasto/neppure tanto./Ma nel cuore/ nessuna croce manca./ È il mio cuore/ il paese più straziato”. Un filone che si esalta nel suo “Si sta come d’autunno, sugli alberi, le foglie”. L'esiguità della produzione, il rifiuto del ricco linguaggio letterario. Ermetismo, si dirà. Oppure sintesi. Oppure salire rapidamente per abbreviare l’agonia. Come il ciclista sulla cima. Una cima emotiva, mentre infuria la battaglia.  Quando i campi di battaglia diventano oasi corrotte dal sangue e pacificate dai trattati, Ungaretti lavora come corrispondente a Il Popolo d’Italia  i e conosce una donna a cui si legherà per quasi trenta anni, Jeanne Dupoix. Nel 1925 firmerà il Manifesto degli intellettuali fascisti. Due anni prima era stato Mussolini a firmare per lui la prefazione alla riedizione della prima raccolta da poeta.

Sono anni di profondi cambiamenti. Ungaretti arriva a Roma. Trova casa a Marino, nei Castelli Romani. In una conversazione con il critico Ferdinando Camon, nel 1965, a Venezia, ricordò: “Vivevo allora, in quegli anni dopo la prima guerra, in uno dei castelli romani, a Marino. È un paesaggio legato alla Storia; ma scampavo da un paesaggio che sembrava non avesse se non una storia geologica: venivo dal Carso dove avevo fatto la guerra, e dall’Egitto, dal deserto confinante col mare, della mia infanzia e della mia adolescenza. Ero stato, è vero, a Parigi; ma erano anni nei quali non badavo al paesaggio se non di sfuggita. Ora, se penetravo nel bosco di Marino, o se arrivavo a un lago, a Albano o a Nemi, mi trovavo in mezzo a un paesaggio che era pieno di storia e con tali seduzioni della natura e tali lontananze nel tempo, da assumere come per prodigio aspetti di favola. Dall’atrocità della natura spoglia dell’Allegria passai dunque a un mondo dove prendeva forma mitica la storia nel suo trascorrere millenario e nella sua immediatezza”. La prima casa era un piccolo appartamento di un palazzo di Corso Vittoria Colonna, al civico 68. Vi rimase per quattro anni. Nacque in questo periodo il secondogenito Antonietto (1930). Nel bisogno di una casa più grande, la famiglia si trasferì in viale Mazzini 7, nella zona dei “villini”. È il “Ghibellino”. La nuova casa ha il vantaggio di trovarsi più vicina alla stazione dei treni, sulla linea Albano-Roma, dove Ungaretti transita anche più volte al giorno. Per i lavoretti della casa si affida al signor De Marchis, un fabbro del paese. Ninon, la figlia più grande, frequentava intanto le scuole elementari presso l’Istituto delle Maestre Pie Venerini, in via Garibaldi. Il villino di Ungaretti diventò porto per frequenti visitatori, amici, ammiratori. 

Il poeta lasciò Marino a causa dei suoi impegni personali, ma nell’agosto del 1969 ci tornerà. Il viaggio in automobile verrà filmato in un documentario, ‘Il tempo della poesia’, a cura del regista Francesco Degli Espinosa. Un’esperienza, quella di Ungaretti nei Castelli romani, ricordata oggi in una lapide sulla parete di Palazzo Colonna. Il testo recita: “In questa città visse / Giuseppe Ungaretti / dal 1927 al 1934 / qui riprese luce la sua poesia / dando sentimento al tempo e valore alla vita / a Marino per la prima volta gli sorrise / il “felice volto” del figlio Antonietto / la città, onorata di tanta presenza, pose / a ricordo del soggiorno del poeta / 10 febbraio 1990".

Gli anni nei Castelli romani furono anche gli anni della sua conversione al cattolicesimo, testimoniata ne ‘Sentimento del Tempo', la sua terza raccolta poetica edita nel 1933, anno in cui il poeta raggiunge il culmine della popolarità in Italia. Accetta la cattedra di letteratura italiana a San Paolo, in Brasile. Nel 1939 il figlio Antonietto muore a nove anni a causa di una appendicite mal curata. La stagione del lutto sembra propagarsi a tutta l’Italia, che entra in guerra. Al suo termine, benché Ungaretti non si riconoscesse più da tempo nel regime fascista, venne sospeso dall’insegnamento fino al febbraio del 1947 a causa delle sue precedenti simpatie per il regime. Non molti anni dopo muore la moglie Jeanne. Con grande scandalo per la morale comune intreccia in seguito una relazione con la giovanissima italo–brasiliana, Bruna Bianco. Va in televisione, declamando Omero agli italiani, i quali, finalmente, si accorgono del fascino di questo artista di parole mai vuote.

Nel 1969, Ungaretti pubblica la raccolta definitiva ‘Vita d’un uomo’. Muore a Milano nel 1970. Al suo funerale a Roma, nella Chiesa di San Lorenzo fuori le Mura, non partecipò alcuna rappresentanza ufficiale del Governo.


Gruppo Ermada Flavio Vidonis Sezione Borgo Hermada: Aperta a Nemi la Mostra storico didattica dedicata a Giuseppe Ungaretti

Inaugurata la mostra "Giuseppe Ungaretti: una voce in tempo di pace" - Gold TV

GRUPPO ERMADA FLAVIO VIDONIS: LA MOSTRA DEDICATA A GIUSEPPE UNGARETTI APPRODA NEL LAZIO

Il Gruppo Ermada "Flavio Vidonis" torna alla Bit di Milano: progetti e innovazione per Duino-Aurisina - TRIESTE.news

A Capriva la mostra 'Ungaretti, una voce di guerra in tempo di pace'







martedì 18 marzo 2025

LE ESCURSIONI DI PRIMAVERA

  ARRIVA LA PRIMAVERA TEMPO DI ESCURSIONI 

 Voglia di primavera, voglia di uscire all’aria aperta, vivere i luoghi fantastici della nostra Regione, sperando che il tempo non faccia brutte sorprese. Il Gruppo Ermada, insieme ad Estplore, ad Elisa De Zan e al Gruppo Speleologico Flondar, presenta tre escursioni per questo fine settimana, da Muggia al San Michele, passando per il Mitreo di Duino. Tre escursioni che rientrano nel contenitore DUINOBOOK Cammina, ma che sono parte integrante di tre progetti supportati dalla Regione Fvg su bandi diversi.




Il primo a Muggia sabato 22 marzo alle ore 09.15  (Località Pisciolon, 34015 Muggia TS, Italia)  Stavolta vi portiamo a camminare sui colli muggesani e a incontrare Bruno Lenardon, titolare dell'omonima azienda agricola, custode di una storia familiare strettamente legata a questo angolo di terra italiana. Il percorso si snoderà attorno alla località Pisciolon prendendo spunto dal famigerato sentiero di pattuglia dei graniciari, le guardie confinarie Yugoslave, e proseguirà immerso in un dolce paesaggio tra i colli di flysch, fioriture primaverili, torrentelli, cascate, orchidee selvatiche e terrazzamenti a viti e ulivi. Al termine della passeggiata, incontreremo Bruno Lenardon per un assaggio di vini con stuzzichino salato, accompagnati dal racconto delle terre dove sono nati questi vini, e dalla storia della famiglia Lenardon che li produce. Evento supportato dalla regione Friuli Venezia Giulia e in collaborazione con il Comune di Muggia nell’ambito del Progetto Trieste 1954. Dettagli e modalità di partecipazione: 

https://estplore.it/sabato-22-marzo-5-aprile-e-17-maggio.../   

https://fb.me/e/5nxhYwjtF

https://estplore.it

GRUPPO ERMADA FLAVIO VIDONIS: IL PROGRAMMA DELLE ESCURSIONI CON IL GRUPPO ERMADA & FRIENDS


Il secondo a DUINO - sabato 22 marzo – Visita Guidata al Mitreo   – 10.00/12.00 – ritrovo vicolo forestale Duino – info prenotazione 3396908950 (gruppo speleologico flondar) .

https://www.flondar.it/

GRUPPO ERMADA FLAVIO VIDONIS: IL PROGRAMMA DELLE ESCURSIONI CON IL GRUPPO ERMADA & FRIENDS


GRUPPO ERMADA FLAVIO VIDONIS: 

IL PROGRAMMA DELLE ESCURSIONI CON IL GRUPPO ERMADA & FRIENDS

Il terzo appuntamento domenica, protagonista Giuseppe Ungaretti. MONTE SAN MICHELE *LA GUERRA E L’URGENZA DELLA SCRITTURA: UNGARETTI SUL CARSO*  23/03/2025 - ORE 15.00  Escursione storico-letteraria dedicata all’esperienza umana e bellica vissuta da Ungaretti sul Carso e alla straordinaria opera letteraria che ne scaturì a cura della guida Elisa De Zan. L’itinerario si svilupperà tra il Monte San Michele e San Martino del Carso.  Partenza: ore 9:30 dal parcheggio della Zona Monumentale del Monte San Michele (lo spostamento dal Monte San Michele a San Martino del Carso per la conclusione dell'escursione avverrà con mezzo proprio).  Si consiglia di indossare abbigliamento e calzature adatte alla pratica escursionistica. Portare acqua al seguito. Durata: 3 ore circa.  La prenotazione va fatta obbligatoriamente all’indirizzo email duinobook@gmail.com inserendo nome cognome e recapito telefonico. Contributo per l'escursione.

 L'EVENTO SU FACEBOOK

In caso di pioggia le escursioni verranno annullate o rinviate.






lunedì 10 marzo 2025

CONVEGNO INTERNAZIONALE "SCRIVERE IL CONFINE. MAPPA LETTERARIA DELLA CONTEMPORANEITA'"

   






Il Convegno Internazionale “Scrivere il confine. Mappa letteraria della contemporaneità” si terrà all’Università degli Studi di Trieste (Androna Campo Marzio 10, Sala Atti “Arduino Agnelli”) giovedì 13 marzo e venerdì 14 marzo 2025. L’evento è organizzato, in occasione di Gorizia - Nova Gorica Capitale Europea della Cultura nell’ambito del 4 Festival degli Angeli da Gruppo Ermada Flavio Vidonis in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università degli Studi di Trieste e la Scuola Normale Superiore di Pisa e si avvale del contributo della Regione Autonoma Friuli - Venezia Giulia

The International Conference ‘Writing the Border. A literary map of contemporaneity’ will be held at the University of Trieste (Androna Campo Marzio 10, Sala Atti “Arduino Agnelli”) on Thursday 13 March and Friday 14 March 2025. The event is organised on the occasion of Gorizia - Nova Gorica European Capital of Culture within the framework of the 4th Festival of Angels by Gruppo Ermada Flavio Vidonis in collaboration with the Department of Humanities of the University of Trieste and the Scuola Normale Superiore of Pisa and is supported by the contribution of the Autonomous Region of Friuli - Venezia Giulia

Mednarodna konferenca „Pisanje meje. Literarni zemljevid sodobnosti“ bo potekala na Univerzi v Trstu (Androna Campo Marzio 10, Sala Atti ‚Arduino Agnelli‘) v četrtek, 13. marca, in petek, 14. marca 2025. Dogodek ob priložnosti Evropske prestolnice kulture Gorica - Nova Gorica v okviru 4. Festivala angelov organizira Gruppo Ermada Flavio Vidonis v sodelovanju z Oddelkom za humanistiko Univerze v Trstu in Scuola Normale Superiore iz Pise, podpira pa ga prispevek Avtonomne dežele Furlanije - Julijske krajine







Il comitato scientifico è composto dalla Professoressa Sergia Adamo e dalla Professoressa Elisa Donzelli. Sono previsti i saluti istituzionali della Preside della Classe di Lettere e Filosofia della Scuola Normale Superiore Professoressa Corinne Bonnet e del Professor Massimo Degrassi, Direttore del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Trieste.

Il tema dei confini nella scrittura letteraria italiana contemporanea è preso in considerazione in relazione a una o più opere legate ad altre culture, autori e autrici  o alla loro traduzione, sempre partendo da un dato reale. Autori e autrici che abbiamo dunque in diverse forme abitato, attraversato, incrociato, il confine nella propria esperienza di vita e lo abbiano ripensato con la propria scrittura narrativa nei termini di una riflessione teorica e di una ricognizione metaletteraria. Il convegno propone dunque una mappatura inedita di scritture che, partendo da un dato oggettivo di esperienza, nel legame con la geografia, il paesaggio e lo spazio, intendono il confine non solo sul piano geopolitico, ma come una sfaccettata possibilità di confini geografici e unitamente simbolici, rappresentabili secondo nuove linee e disegni e in grado di percepire nuove mappe o atlanti letterari della contemporaneità.

Il periodo coperto dalle relazioni del convegno va dal Risorgimento ai giorni nostri attraverso quattro categorie (Confini e pensiero, Geografie della soglia, Margini e Perimetri). Il dibattito vede la presenza di nomi di illustri studiosi e studiose, quali i professori Giancarlo Alfano, Clotilde Bertoni, Floriana Calitti, Davide Luglio, Vesna Mikolič e Gianni Turchetta. Prevista anche la sezione “Voci dal confine” con le relazioni di importanti scrittori e poeti contemporanei a partire da Drago Jančar assieme alla sua traduttrice Darja Betocchi, Milan Rakovac, Federica Marzi, Christian Sinicco e Mary Barbara Tolusso, a cura dello stesso Christian Sinicco.

Tanto nella realtà quanto nei testi letterari i confini muovono le traiettorie della riflessione umana e danno sfondo a nuovi significati e possibilità per interpretare il passato e il presente, ma soprattutto il futuro. Riflettere sulle modalità con cui gli scrittori e le scrittrici affrontano questa sfida risulta dunque indispensabile per ospitare, oltre alle suggestioni che provengono dal tema, il racconto in prima persona di personalità letterarie che operano sui territori di confine.

Fondamentale in questo particolare periodo – ha concluso Massimo Romita Presidente del gruppo Ermada Flavio Vidonis – di soffermarsi sul tema dei confini attraverso la Poesia e la Letteratura, e lo faremo, al termine di una straordinaria edizione del Festival degli Angeli, che dopo un importante rassegna del Premio Rilke, si concluderà con questo significativo Convegno Internazionale”.